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#BGSOSTENIBILMENTE, Agroalimentare Italiano

Caseificio Frizza: Arte Casearia dal 1951.

Quasi 70 anni di storia densi di storie. Storie di uomini e di donne, storie di animali e di luoghi.

Una Tradizione Che Affonda Le Radici In Un Glorioso Passato.

La storia del Caseificio FRIZZA di Pegognaga (MN) è corposa, come il suo latte, sano e genuino. Quasi 70 anni di storia densi di storie. Storie di uomini e di donne, storie di animali e di luoghi. Storie di una terra unica e dalla tradizione del Parmigiani Reggiano, eccellenza tra le eccellenze.

Questa Antica e nobile Corte è situata nel cuore della Pianura Padana, la valle del fiume Po, molti popoli l’hanno attraversata, vi si coltivano e lavorano innumerevoli prodotti e l’eccellenza dell’arte casearia deve le sue origini a questa terra, grazie all’unicità del suolo del clima soleggiato e poco ventoso, e di un unico grande ecosistema.

“La Corte Frizza”, sede del Consorzio Agrario, deve il proprio nome a Fritz di Brandeburgo, notabile prussiano giunto in Italia prima della metà del XV secolo, forse al seguito di Barbara di Hohenzollern, sposa di Lodovico II Gonzaga. In un clima particolarmente favorevole al popolo tedesco, i Gonzaga concessero amicizia e favori a Frizzo, come il nome del prussiano veniva italianizzato: un documento del 1433 gli concede il godimento dei terreni della Corte limitatamente a lui e agli eredi maschi.

Estinta la discendenza del nobile tedesco la Frizza, come ormai era conosciuta da tutti, passò di mano in mano per quattro secoli, fino a diventare Società Agricola nell’aprile del 1951, per volontà di 12 soci fondatori. Nei decenni successivi il caseificio si allargò e si dotò di nuove strutture produttive. Nel 1982 la cooperativa acquistò la Corte dai signori Angeli, che erano tra i soci, e nei due anni successivi riedificò latteria e porcilaie, poi cedute nel 1993 per concentrarsi solo sulla lavorazione del latte.

Negli ultimi 25 anni sono cresciuti senza sosta, arrivando nel 2018 a raccogliere e a trasformare in Parmigiano Reggiano 165mila quintali di latte conferiti da 20 soci. Oggi la residenza settecentesca di Corte Frizza, restaurata dopo il sisma del 2012, ospita gli uffici e la sala assembleare della cooperativa agricola. 20 soci conferenti nutro e curono il loro latte, che Andrea con il suo staff sapientemente lavora.

 Un po di numeri……..165 mila quintali di latte , 56 caldaie di cottura … Servono proprio tutte per trasformare il nostro latte nelle 30mila forme che produciamo ogni anno.

Vedere con i propri occhi e vivere la storia … Vi invitiamo!

  • Il Parmigiano Reggiano è una delle grandi eccellenze gastronomiche italiane conosciute in tutto il mondo. Tutelato da oltre 80 anni da uno dei primi consorzi agroalimentari europei, viene fatto tal quale da nove secoli.
  • La Frizza spalanca le porte del caseificio ad appassionati di questo formaggio, a semplici curiosi, a famiglie, a scolaresche e a comitive di turisti. Perché fare il Parmigiano Reggiano è il nostro lavoro, ma anche la nostra passione. Per questo, oltre che farlo, ci piace molto anche raccontarlo.
  • Se hai in mente un tour alla scoperta dei sorprendenti tesori enogastronomici e culturali delle province di Mantova, Modena e Reggio Emilia, prenota una visita guidata compilando il modulo che trovi qui sotto. Potrai seguire passo passo tutte le fasi della produzione, dall’arrivo del latte alla stagionatura delle forme. Che aspetti? Siamo a pochi minuti dal casello di Pegognaga.
  • https://www.caseificiofrizza.it/visite-guidate/

#BGSOSTENIBILMENTE

Promozione del protagonismo aziendale e sociale per la sostenibilità ambientale

Il futuro è di chi agisce …

LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

#BGSOSTENIBILMENTE, Tecnologia a confronto

Smart agriculture o agricoltura di precisione? Il prossimo futuro guardando al 2025.

Una rivoluzione tecnologica nell'agricoltura guidata dai progressi della robotica e delle tecnologie di rilevamento sembra destinata a modificare radicalmente la pratica moderna.

Agricoltura 4.0 la rivoluzione dello smart farming.

Nel corso dei secoli, man mano che gli agricoltori hanno adottato più tecnologia per ottenere rendimenti maggiori, la convinzione che “più grande è meglio” è arrivata a dominare l’agricoltura, rendendo impraticabili le operazioni su piccola scala. Ma i progressi nella robotica e nelle tecnologie di rilevamento minacciano di sconvolgere l’attuale modello di agribusiness. “C’è il potenziale per i robot intelligenti di cambiare il modello economico dell’agricoltura in modo che diventi fattibile “essere di nuovo un piccolo produttore”, e questo porterebbe l’ideale di agricoltura veramente alle origini!
La robotica del ventunesimo secolo e le tecnologie di rilevamento hanno il potenziale per risolvere problemi antichi quanto l’agricoltura stessa. “Passando a un sistema agricolo robotico, possiamo rendere la produzione agricola significativamente più efficiente e più sostenibile“. Nelle serre dedicate alla produzione di frutta e verdura, gli ingegneri stanno esplorando l’automazione come un modo per ridurre i costi e aumentare la qualità. Attualmente sono in fase di sperimentazione dispositivi per monitorare la crescita degli ortaggi, nonché raccoglitori robotizzati. Per gli allevatori di bestiame, le tecnologie di rilevamento possono aiutare a gestire la salute e il benessere dei loro animali. E sono in corso lavori per migliorare il monitoraggio e il mantenimento della qualità del suolo e per eliminare i parassiti e le malattie senza ricorrere all’uso indiscriminato di prodotti agrico-chimici.
Sebbene alcune di queste tecnologie siano già disponibili, la maggior parte è in fase di ricerca in laboratori e società spin-off. Un ampia categoria di ricercatori stanno credendo sul nostro territorio e fanno parte di un crescente corpo di scienziati con piani per rivoluzionare la pratica agricola. Se avranno successo, cambieranno per sempre il modo in cui produciamo il cibo.

“Possiamo usare la tecnologia per raddoppiare la produzione alimentare”.

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Il futuro è di chi agisce …

LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

Grazie alle tecnologie dello smart farming l’uomo è sollevato da pesanti lavori di routine e può operare in maniera più efficiente, sfruttare al meglio le risorse disponibili e ottimizzare la qualità dei processi di produzione e dei propri prodotti. In tale processo i fattori culturali sociali e ideologici sono tuttavia sempre più un ostacolo allo sviluppo necessario. Gli agricoltori hanno la sensazione di non essere considerati dalle nuove tecnologie oppure sono sopraffatti dalla loro utilizzo, il salto generazionale spesso è ampio e crea problematiche nella fase di transizione del cambiamento.

Opportunità e sfide della digitalizzazione … perché ci dobbiamo preparare e abbracciare il cambiamento.

Per ottimizzare i sistemi di produzione e assicurare la qualità, vi sono a disposizione sempre più processi controllati da sensori e automatizzati. Oltre alle basi decisionali per un impiego efficiente di persone e macchinari, le tecnologie dello smart farming e la loro interconnessione offrono nuove potenzialità concernenti:

redditività (riduzione dei costi e aumento dell’efficienza energetica)

aumento della qualità (p.es. minore impiego di antibiotici, antiparassitari…)

riduzione al minimo delle emissioni (p.es. protezione delle acque)

protezione delle risorse (p.es. risparmio di acqua)

miglioramento del benessere e della salute degli animali 

Nel quadro di lavori di ricerca occorre appurare a quali condizioni queste nuove tecnologie apportano un valore aggiunto nella filiera agroalimentare Italiano.

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L’Azienda Agricola Trevisi, case history di successo…

Sostenibilità ambientale e automazione tecnologica, l’Azienda Agricola Trevisi, fa scuola…

L’Azienda Agricola Trevisi situata in una delle aree più produttive della Pianura Padana, a Novi di Modena con il suo allevamento di Frisona Italiana vanta 220 bovine da latte, 140ha. di superficie per la coltivazione dei foraggi, un impianto di biogas da 250 kW e un impianto a pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva di 670 kW. Energie rinnovabili per una produzione a impatto zero sul fronte energetico e un magazzino virtuale per foraggi e materie prime destinate all’allevamento.

I bovini che vengono allevati sotto “i pannelli solari”, vengono cresciuti nel totale rispetto del benessere animale  ( ascoltare musica da camera e godere di un microclima costante durante tutto l ‘anno, fa di questo bestiame un’ isola privilegiata ) questo permette di riscoprire e mantenere i valori tradizionali ed autentici, evitando gli sprechi e seguendo i ritmi della natura.

Durante la loro permanenza in stalla i bovini possono usufruire di aree specifiche dotate di attrezzature moderne che riparano dagli agenti atmosferici, in situazione pulita e agevole, protetta da rischi di malattie. Nella zona di alimentazione e nelle corsie di movimentazione sono presenti pavimenti pieni. Tutti i capi vengono nutriti con un impianto di alimentazione automatico a basso consumo elettrico, silenzioso e a zero emissioni. La sala mungitura è stata realizzata in un locale adiacente alla stalla e progettata tenendo in considerazione le prescrizioni e le pratiche per una corretta prassi igienica. Strutturata secondo standard moderni, con un controllo elettromeccanico computerizzato e centralizzato, presenta un sistema di stacco automatico che aiuta l’operatore, salvaguardando l’animale da stress da mungitura. Una zootecnia automatizzata dalla stalla alla mungitura alla distribuzione del foraggio.

Un filo conduttore che guida questa azienda verso un modello di gestione da prendere come esempio. Ogni fase dell’allevamento viene gestita combinando sapientemente tecnologia e sostenibilità che viaggiano in parallelo. I 27 mila quintali di latte  prodotti ogni anno vengono conferiti al Caseificio LA CAPPELLETTA, trasportati in modo autonomo attraverso l’uso delle nostre cisterne installate su carro agricolo. Anche qui gli standard di stoccaggio vogliono seguire i principi presenti in tutto il fare aziendale , sicurezza, igiene, qualità … siamo grati per questo all’azienda Agricola Trevisi di aver affidato tale compito alla nostra esperienza in materia e all’uso delle nostre cisterne.

La storia dell’azienda agricola Trevisi ha il sapore della tradizione  sapientemente mescolata con innovazione,  ecologia e tecnologia. Spingersi oltre è quanto ci si prefigge ogni giorno all interno dell head quarter della società, stimolata dagli eventi attuali a trovare ed affrontare le sfide del futuro. Nei prossimi decenni il settore agricolo dovrà affrontare grandi sfide per mantenere il passo con la rapida crescita demografica e fornire alimenti sempre più qualitativi e “sostenibili”. A tale scopo l’obbiettivo di dimezzare il carbon footprint, ovvero le emissioni di anidride carbonica rappresenta la priorità in un contesto di coscienza e consapevolezza.

La comunità agricola è caratterizzata da imprenditori come l’azienda Agricola Trevisi che sono pienamente consapevoli di lasciare la propria attività alle generazioni future. Lo stesso vale per Bg Cisterne. Continuiamo a sviluppare le nostre conoscenze e i nostri prodotti per il futuro, affinché voi possiate affrontare con successo nuove sfide.

La crescita tecnologica e la sostenibilità sono un passi che si possono compiere … insieme.

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LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

#BGSOSTENIBILMENTE

BGSOSTENIBILMENTE al via la nuova campagna…

Tecnologia, Eccellenze Agroalimentari, Food & Made in Italy, Sicurezza e qualità, territorio : Bg promuove l’innovazione e la sostenibilità con un percorso comunicativo sulle proprie piattaforme social.

Per un rilancio comunicativo concreto che vuole testimoniare l’effettivo impatto della recente pandemia che ha gravato sul settore agroalimentare, si terrà sulle nostre piattaforme social/WWWblogarea con partenza in questo Maggio 2021 il #BGSOSTENIBILMENTE”, un momento di confronto fra aziende e istituzioni nostri clienti sul territorio e non, tipicità e territorialità … sui temi dello sviluppo, della sostenibilità e dell’innovazione, per analizzare quali sono le priorità per rilanciare un settore che vale 538 miliardi di euro, dai campi alla distribuzione agli scaffali .

Il primo post che aprirà la campagna di sensibilizzazione, con un calendario che nei mesi a venire prevede pubblicazioni bi mensile, apre con la partecipazione del coordinatore dell’Azienda Trevisi in località Novi di Modena , con il quale sono state approfondite le misure studiate per supportare il settore agroalimentare nel contesto della sostenibilità, innovazione ed automazione agroalimentare.

Vi invitiamo a non perdere il post in pubblicazione il 15 Maggio p.v!

Disponibile sui nostri social … 

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LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

BG CONCEPT

A Very Special Christmas

Cari Clienti, partner, fornitori...

Con gratitudine per la vostra collaborazione affidabile,
BG Cisterne

Cari colleghi, clienti, partner, a Voi tutti…

La BG Cisterne invia le sue congratulazioni per il nuovo anno ai partner ai professionisti del loro campo, senza il cui aiuto sarebbe molto più difficile per noi gestire la nostra attività. Cogliendo questa opportunità, desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine per un rapporto affidabile e duraturo.

In questo significativo periodo, in cui tutti riassumiamo e valutiamo i risultati delle attività realizzate nel corso dell’anno, guardando si spera al 2022, vorremmo augurarvi uno stato d’animo ottimista, un piacevole e pieno riposo nella cerchia di chi è cara, un’enorme carica di energia per nuove vittorie congiunte …

Sinceri Auguri di Buon Natale e sereno 2022

AMBIENTE SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE

BG è nota per prodotti e processi produttivi che consentono di salvaguardare l’ambiente e le risorse. Risparmio di risorse per noi significa raggiungere il massimo beneficio di produzione e di servizio, con la più bassa spesa energetica e di materiali. Anche in futuro, la costruzione di prodotti ad alta efficienza energetica sarà uno dei nostri principali obiettivi di sviluppo.

La cultura dell’innovazione profondamente ancorata su tutti i livelli assicura la competitività della società e quindi il suo futuro. Continuamente supportato dal management BG.  Il comportamento, i valori e le conoscenze sono orientati a produrre un terreno fertile per le innovazioni. L’innovazione e lo sviluppo del prodotto saranno garantiti da uno studio di mercato mirato ad individuare i requisiti e le tendenze attuali che guiderà le scelte manageriali sui prodotti.

I prodotti con un notevole potenziale innovativo saranno sviluppati e presentati sul mercato a breve termine.

VISION 2022 UN APPROCCIO SISTEMATICO ALLA CRESCITA

Il 2020 è stato un anno impegnativo, iniziato e segnato dalla comparsa del Covid-19, con ciò che ha comportato per noi come per molte altre realtà imprenditoriali, da un punto di vista economico ed organizzativo . Ciononostante siamo stati soddisfatti dai risultati ottenuti e ci apprestiamo quindi ad esporre toccando i punti più importanti di quest’anno e gli obiettivi per il futuro.

Nonostante il crescente numero di aziende che richiede il nostro supporto, a livello di produzione e assistenza ci lasciamo alle spalle un anno imperniato maggiormente sul consolidamento del marketing e della comunicazione social tramite le nostre app, sulla serie dei nostri prodotti di punta già in corso di sviluppo. Passando ad un approccio progettuale di continuous research siamo in grado di mantenere costante il nostro contributo nei confronti dei clienti che desiderano potenziare il propro parco veicoli, garantendo a lungo termine una maggiore solidità economica.

BG Cisterne rimarrà anche in futuro un’azienda di proprietà familiare. Perché questo sia possibile è necessario che la società sia in grado di mantenere un profitto adeguato. In questo modo si garantirà alla società l’indipendenza decisionale. I nostri principali obiettivi saranno la crescita nelle quote di mercato e la riduzione degli sprechi.  

Le strategie di crescita di BG Cisterne, prevedono l’estensione della gamma di prodotti, la produzione di macchine su specifica del cliente e la conquista di nuove aree di mercato.

Nelle attività strategiche e operative, BG Cisterne opera nel quadro delle norme della responsabilità sociale d’impresa (RSI), osservando le responsabilità in termini economici, normativi ed etici, attiva nel campo della sostenibilità ne sta facendo un proprio cavallo di battaglia.

#BGSOSTENIBILMENTE, BG CONCEPT

CALA DEL 2% IL CONSUMO DI LATTE VACCINO, MENTRE QUELLO VEGETALE AUMENTA DELL’8%, MA È VERO LATTE? DOVE STA ANDANDO IL MERCATO?

In Italia sono ormai 12 milioni i consumatori che acquistano bevande vegetali, e il trend è in continua crescita.

In Italia sono ormai 12 milioni i consumatori che acquistano bevande vegetali, e il trend è in continua crescita.

Il 22,4 miliardi di dollari: questo il valore che raggiungerà il mercato globale del latte vegetale entro il 2025. Cifre da capogiro dovute ad un aumento annuale di circa l’11% delle bevande “milk sounding”. E anche in Italia il mercato è in linea con questo trend mondiale: oggi nel nostro Paese vengono consumati oltre 150 milioni di litri di latte vegetale, con una crescita che nel 2020 ha fatto segnare un +8,2% in volume e +7,5% in termini di valore. Ma il latte vegetale non è vero latte ed inoltre la crescita della popolazione mondiale prevista imporrà anche la ricerca di nuove produzioni oltre a quelle tradizionali.

Le bevande a base di soia, mandorle, avena e riso sono apparse nella maggior parte dei supermercati, etichettate come “latte” e commercializzate come più sane e sostenibili. I vegani e gli intolleranti al lattosio sono tra i principali consumatori, ma si stanno facendo sempre più strada anche i “flexitariani”, una nuova vera sfida. Il mercato sta assistendo a un notevole spostamento verso alternative lattiero-casearie vegetali e prive di animali; i mercati vegetali e flessibili possono offrire una soluzione sostenibile e affidabile quando si tratta di limitare l’impatto del processo di produzione alimentare sull’ambiente, ma ancora le alternative al latte mancano delle proprietà sensoriali e nutrizionali del vero latte, inclusi aminoacidi essenziali e proteine.

“La tipologia di latte vegetale più consumata è il latte di soia, con 52 milioni di litri consumati nel 2020. È poi seguito dal latte di riso e dal latte di mandorla– ha sottolineato Manila Bianchi, dell’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta –. I consumatori utilizzano abitualmente bevande alternative al latte principalmente per intolleranze o allergie, per piacere o per motivazioni etiche”.

Curiosità, moda e maggiore attenzione a quello che si compra hanno tuttavia dato un bel colpo all’industria lattiero-casearia “tradizionale”; questo apre naturalmente molti interrogativi su come si sta evolvendo il mercato e sulla reale percezione del consumatore rispetto alle produzioni zootecniche, che nei fatti sono sempre più sostenibili, senza considerare il fatto che l’unico vero latte è quello di origine animale.

Una filiera, quella del latte, che proprio in questi giorni si è riunita a Cremona in uno degli appuntamenti mondiali più importanti per il settore, in cui ha interpretato il ruolo di strumento per la visione del futuro del settore. Oltre 200 espositori dall’Italia e dall’estero, mostre zootecniche con più 470 capi iscritti, e un programma scientifico e culturale con 69 appuntamenti per affrontare tutti i temi più caldi del comparto agricolo e agroalimentare.

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Fiere Zootecniche: Cremona tornata capitale internazionale dell’allevamento

Con la manifestazione – leader nel Sistema Zootecnico di Alta Produttività in Italia e protagonista in Europa

Cremona torna capitale internazionale della zootecnia con l’edizione 2021 delle fiere zootecniche internazionali appena concluse nella sede di CremonaFiere. Un’edizione attesa, che prosegue una tradizione lunga quasi 80 anni, tornata in presenza piena dopo l’anno della pandemia e con una folta presenza internazionale.

Forte anche l’attenzione delle istituzioni, con la giornata inaugurale che – oltre alle istituzioni locali – ha visto l’intervento del ministro dell’agricoltura, Stefano Patuanelli, e del sottosegretario Gianmarco Centinaio. Ricco anche il calendario di convegni ed eventi, come le premiazioni dei campioni dell’allevamento, con un focus particolare alle tematiche della sostenibilità.

In questa intervista Roberto Biloni, presidente di CremonaFiere, riassume l’importanza di questo evento per tutto il sistema allevatoriale italiano e delinea le prospettive future, che passano anche per sinergie con altri enti fieristici. Non poteva mancare un accenno anche al tema della sostenibilità del settore, al centro di numerosi eventi nella fiera.

VERSO IL GREEN DEAL EUROPEO: IL SETTORE AGRICOLO UE È L’UNICO AD AVERE ABBATTUTO LE EMISSIONI DI GAS SERRA (-20% DAL 1990) MA C’È ANCORA MOLTO DA FARE

L’agricoltura e la zootecnia sono settori strategici per affrontare la sfida del cambiamento climatico: a Cremona nell’ambito delle Fiere Zootecniche Internazionali, in programma fino a domani, si è discusso del ruolo del comparto tra nutrizione, sostenibilità e modelli produttivi

Cremona, 27 novembre 2021– I cambiamenti climatici sono senza dubbio la sfida più grande del nostro tempo, tuttavia rappresentano anche un’importante opportunità da cogliere per dare vita a un nuovo modello economico. Il Green Deal europeo si inserisce quindi in questo contesto come guida alla realizzazione di una trasformazione epocale. Tutti i 27 Stati membri hanno assunto l’impegno di fare dell’UE il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Per raggiungere questo traguardo si sono impegnati a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Ne hanno parlato durante un dibattito nell’ambito delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona: Piercristiano Brazzale, Presidente della Federazione Internazionale del Latte (FIL-IDF); Tiziano Fusar Poli, Presidente Confcooperative Cremona; Massimiliano Giansanti, Presidente Nazionale Confagricoltura; Giovanni Daghetta, Membro di Giunta nazionale e Presidente Cia Lombardia; Francesco Verrascina, Presidente Nazionale Coopagri; Corrado Cipollini, Rappresentante Agenzia ICE -Italian Trade & Investment Agency; Francesco Pallocca, Investment Promotion Expert UNIDO Italy ; Gian Domenico Auricchio, Presidente Assocamerestero. 

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Formaggi sostenibilità in gioco … UE : Un obiettivo raggiungibile, a partire dalla stalla.

Uno studio finanziato per oltre la metà dall’Unione europea ha permesso di calcolare in maniera dettagliata l’impatto delle varie fasi produttive del Grana Padano.

Uno studio finanziato per oltre la metà dall’Unione europea ha permesso di calcolare in maniera dettagliata l’impatto delle varie fasi produttive del Grana Padano. L’obiettivo dell’iniziativa, denominata Life Ttgg (The Tough Get Going, cioè I duri cominciano a giocare), è di rendere più sostenibile la filiera produttiva dei formaggi. Una finalità di grande importanza per l’Europa, visto che circa la metà delle emissioni agricole è dovuta all’allevamento e il Vecchio continente, tra le principali aree del mondo per la produzione lattiero-casearia, ha finora fatto poco. L’analisi si è basata sul calcolo dell’impatto della filiera dei due principali formaggi duri Dop, in termini di volumi, dei paesi più rappresentativi sul fronte della produzione casearia: Italia a Francia. Per quanto riguarda l’Italia, la filiera analizzata è stata quella del Grana Padano, che impiega il 24% del latte munto nel paese, mentre per la Francia è stato preso in esame il Comté, prima Dop francese. Il lavoro condotto ha previsto il calcolo dell’impronta ambientale dei sistemi produttivi di questi formaggi, realizzato applicando la metodologia Product Environmental Footprint (Pef).

Il primo risultato emerso è che la fase con un peso ambientale maggiore è indubbiamente quella della stalla, da cui deriva circa il 91% dell’impatto sull’intera filiera. Entrando nel dettaglio, risulta poi che, all’interno della stalla, gli elementi più ‘pesanti’ dal punto di vista ambientale riguardano la produzione e l’acquisto del foraggio, responsabile di oltre la metà delle emissioni. Ha invece un impatto intermedio (34%) la gestione delle deiezioni e delle fermentazioni enteriche degli animali. È infine residuale il peso ambientale dell’approvvigionamento di acqua, energia e materiale da lettiera (7%).

Il settore lattiero-caseario europeo rappresenta uno dei principali player a livello mondiale sia in termini di importazioni che di esportazioni, oltre a creare benessere e lavoro nel territorio dell’Unione. Se si analizzano gli impatti ambientali del settore, non va sottovalutato il suo contributo al surriscaldamento globale (le emissioni da fermentazione enterica degli animali costituiscono il maggior contributo del settore agricolo con quasi il 40% delle emissioni totali).

L’Italia e la Francia sono grandi produttori europei di formaggio (la Francia detiene il secondo posto dopo la Germania, mentre l’Italia detiene il sesto posto dopo Germania, Francia, Regno Unito, Polonia e Paesi Bassi). Al fine di migliorare l’efficienza dei processi produttivi di formaggi italiani e francesi, analizzare e ridurre la loro impronta ambientale e ottenere una produzione e un consumo più sostenibili, sono necessarie soluzioni da mettere in atto nell’intera catena produttiva, senza dimenticare le fasi di consumo e la gestione dei rifiuti (lo spreco di prodotti alimentari per consumo umano sfiora percentuali molto alte, secondo alcuni studi fino ad un terzo della produzione).

La Commissione europea ha prodotto regole basate sull’approccio di valutazione del ciclo di vita per identificare gli “hot spots” nella catena produttiva che possono offrire opportunità sia per ridurre gli impatti ambientali, sia per migliorare l’efficienza e la produttività. La Commissione europea ha prodotto anche numerosi documenti di riferimento sulle migliori tecniche disponibili (Best Available Techniques) per le industrie alimentari, delle bevande e del latte.

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BG CONCEPT

INOSSIDABILE E NON SOLO…

BG … INOSSIDABILE nel tempo…

tecnologie e materiali

Introdotto intorno agli anni ’70 del secolo scorso al fianco di contenitori dei materiali piu diversi (cemento, legno, vetroresina, e di altri materiali, ormai scomparsi…) l’acciaio inossidabile è oggi presente in tutte le cisterne per le sue caratteristiche di idoneità alla lavorazione degli alimenti…

Per capire quali siano i fattori che possono fare di una cisterna in acciaio inox un manufatto di qualità superiore, dotato di caratteri di resi­stenza e igienicità, vi invitiamo a visitare lo stabilimento di Bg Cisterne guidati dalla titolare Giulia Boselli, che da tre generazioni produce cisterne per il trasporto e lo stoccaggio di liquidi alimentari.

UN MATERIALE IGIENICO A PROVA DI SPORCO

L’elevata inerzia chimica e la facili­tà di igienizzazione e sanificazione sono tra le principali caratteristiche che hanno decretato il successo e la diffusione dell’acciaio inossidabile negli stabilimenti alimentari. A que­ste si aggiugnono la scarsa neces­sità di manutenzione e la durata dell’inve­stimento nel tempo. L’igienicità di un materiale e la sua idoneità nel venire a contatto con gli alimenti (talvolta, dato il basso pH come nel caso del latte) dipendono dalla mancan­za di cessioni che ne modifichino il profilo organolettico, compositivo o tossicologico, dalla resistenza alla corrosione e all’uso dei detergenti e dei sanificanti, dalle caratteristiche di compattezza e assenza di poro­sità della superficie, dalla facilità di rimozione dei film organici di spor­co e microorganismi e dall’assenza di rivestimenti facilmente scalfibili o scheggiabili, che mettano l’ali­mento a contatto con un materiale meno idoneo.

Alla qualità dei materiali, che pos­sono poi differire per la composi­zione della lega, si vanno poi ad aggiungere nella costruzione del manufatto la scelta delle finiture, la progettazione della geometria e dei particolari costruttivi e le tecni­che di lavorazione, saldatura e in­stallazione, che nel loro complesso influiscono sulla qualità della cisterna, la sua resistenza e la stessa igienicità.

Per le cisterne prodotte da BG vengono utilizzati principlamente gli acciai detti austenitici Inox Aisi 304 e Aisi 316, quest’ultimo utilizzato soprat­tutto per le parti sottoposte a mag­giori sollecitazioni, oltre alle leghe L, Aisi 304 Le 316 L, a basso contenu-to in carbonio.

“Grazie all’esperienza in diversi settori alimentari come quello del latte o nel settore trasporto acqua -spiega Giulia Boselli – abbiamo deciso di puntare sulla pulizia e la lavabilità delle cisterne, grazie alla fi­nitura delle superfici con rugosità testata su una produzione ampia e consolidata, caratterizzata da lucidatura a specchio e “auto­pulente”.

UNA TECNICA DI COSTRUZIONE METICOLOSA

Particolare attenzione deve poi essere posto all’esecuzione e alla finitura delle saldature.Tutte le saldature quelle verticali e quelle circolari sono realizzate in atmosfera inerte per ridurre l’azione dell’ossigeno che ne provoca oltre che l’imbrunimento, una riduzione nella resistenza con rischio di perforazione. Inoltre continua l’imprenditrice Parmense in un secondo momento il cordone del materiale di giunzione viene lisciato e le saldature lucidata all’interno e satinata all’esterno per renderle del tutto omogenee con il resto della superfici in modo così da ridurre il rischio di deposito di sostanza organica e sporcizia.

Il montaggio degli accessori a filo parete interna e la forma delle cisterne sono tali da evitare la presenza di spazi, interstizi o ristagni, dove lo sporco possa depositarsi limitando la facilità di passaggio e lo scorrimento della soluzione di lavaggio.

L’obiettivo è ridurre l’uso dei detergenti più agressivi, che possono presentare un rischio per la sicurezza degli operatori, o quelli a base di cloro, il cui utilizzo, anche sulle superfici esterne comporta un rischio di corrosione localizzato dell’acciaio. “ La finitura laminata lucida BA” che si compone di tutti questi accorgimenti per migliorare l’igienicità dei serbatoi permette di sostituire ai detergente il solo uso dell’acqua calda a 70-80° con l’aggiunta di acqua ossigenata per la sanificazione. In questo modo non solo l’operatore non è costretto ad entrare nel serbatoio, ma grazie alle sue caratteristiche si ottiene un risparmio sensibile sui tempi di lavoro e sui consumi di acqua (ind. del30%) e di energia, oltre che una riduzione del rischio legato alla presenza di residui dei prodotti chimici utilizzati per la pulizia, sopratutto nelle valvole, che sono più difficili da raggiungere nei risciacqui.

L’igienicità di una materiale.

L’igienicità di un materiale, in generale, può essere definita come una serie di combinazioni coordinate dei seguenti parametri:

  • Resistenza alla corrosione
  • Assenza di qualunque rivestimento protettivo
  • Compattezza superficiale priva di porosità
  • Elevata removibilità batterica nei cicli di pulitura
  • Bassa ritentività batterica dopo i cicli di pulitura.

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I prodotti lattiero caseari sono sostenibili …

Il latte: un alimento sostenibile in una dieta sostenibile

sostenibilità e alimentazione

Oggi si parla moltissimo di alimenti sostenibili e di sistema alimentare sostenibile.

Nel 2010 la FAO (Food and Agricolture Organization of the United Nations) ha dichiarato che per sistema alimentare sostenibile si intende un sistema in cui coesistono, sono rispettati e sono in equilibrio fra loro quattro pilastri portanti: nutrizione e salute, cultura, economia ed ambiente”.

Il settore agricolo influenza ed è a sua volta influenzato dalla salute in maniera diretta e indiretta. Direttamente attraverso la quantità e qualità del consumo di alimenti. Un consumo adeguato di cibo fornisce i nutrienti e i componenti alimentari necessari che gli esseri umani richiedono per una crescita e uno sviluppo sani necessari alla produttività quotidiana.

Una buona salute consente alle persone di ottimizzare tali nutrienti attraverso l’appetito, la digestione e il metabolismo e di contribuire all’agricoltura in termini di produttività e una serie di importanti servizi ecosistemici. L’aumento della produzione di alimenti a bassa densità di nutrienti e ad alto contenuto calorico sta contribuendo al carico di malnutrizione sia per difetto di nutrienti che per eccesso di peso. Ma anche lo stato di salute e lo sviluppo economico e sostenibilità ambientale sono indirettamente influenzati dagli effetti sull’occupazione, sul reddito e sulla prosperità economica, effetti positivi perché consentono alle persone uno stile di vita più sano, una maggiore capacità di spesa sanitaria.

Le diete caratterizzate da un elevato contenuto di alimenti vegetali e da un limitato contenuto di prodotti di origine animale, carni e carni trasformate, hanno un minore impatto sull’ambiente, e sulla salute rispetto alle diete più ricche di prodotti di origine animale. A parte la qualità del cibo introdotto è altrettanto importante considerare gli scarti e gli sprechi, sia in termini di alimenti che vengono buttati, sia in termini di calorie introdotte in maniera eccessiva.

La Dieta Mediterranea è uno stile di vita improntato alla frugalità alimentare con una preponderanza di prodotti vegetali (frutta fresca, ortaggi, verdure, legumi, cereali, frutta secca, olio d’oliva), che però non rinuncia a quelle quote di prodotti animali necessarie, senza eccedere, a coprire le inevitabili carenze di un modello completamente vegetale, e con un apporto energetico mai eccessivo rispetto al fabbisogno e ad un’adeguata attività fisica.

La dieta mediterranea è quindi un perfetto esempio di modello alimentare sostenibile, anzi forse il più sostenibile, per l’ambiente e per la salute. È stato calcolato [11] che la sola ottimizzazione qualitativa delle abitudini alimentari degli italiani, vale a dire il miglioramento della qualità della dieta, lasciando inalterato l’apporto calorico complessivo, comporterebbe un dimezzamento dell’impronta di carbonio (mediamente un risparmio di circa 800 grammi al giorno di CO2 Eq. per persona al giorno).

In Italia un adulto su due è in eccedenza ponderale, e ogni chilo di grasso corporeo corrisponde a circa 7600 kcal consumate oltre il fabbisogno. L’adeguamento delle calorie al fabbisogno energetico quindi comporterebbe un risparmio di emissioni di anidride carbonica enorme, oltre che ovviamente di salute. Per fare 1000 kcal di alimenti consumati in una dieta occidentale vengono prodotti circa 2,2 kg di CO2 negli Stati Uniti [12] o 1,6 in Italia [11].

Moltiplicando questi valori per ogni chilo di grasso in più per persona si avrebbe un risparmio enorme di gas clima alteranti e un risparmio enorme di malattie croniche. Il modello alimentare mediterraneo, con il suo alto apporto di frutta, vegetali, cereali integrali e legumi, oltre ad avere un minore impatto sull’ambiente e a fornire una gran quantità di nutrienti in poche calorie, è in grado di influire sulla sazietà riducendo così l’apporto calorico quotidiano con ricadute enormi dal punto di vista della salute dell’uomo, dell’ambiente e, non ultimo, anche del portafoglio.

IMPATTO AMBIENTALE

IL LATTE COME SI PONE ALL’INTERNO DI QUESTO SCENARIO?

La produzione di latte ha un impatto ambientale “medio”(FAO 2016), legato soprattutto alla produzione dell’alimento, in termini di suolo utilizzato per la produzione dei foraggi per il bestiame, di consumo di acqua, di emissioni di anidride carbonica e metano da parte dell’allevamento. Incidono anche ai processi di trasformazione, l’imballaggio e il trasporto dallo stabilimento di produzione alle nostre tavole.

Tutto questo secondo il sistema di misura attualmente in uso: g CO2 equiv/kg di prodotto. Probabilmente se cambiassimo la modalità di misurazione ovvero se ragionassimo in termini di g di CO2 equiv . per assicurarci la quantità di nutrienti richiesti giornalmente per il buon funzionamento dell’ organismo (anziché per kg di prodotto ), l’impatto ambientale dei prodotti animali potrebbe risultare meno perdente rispetto a quello dei prodotti di origine vegetale. In pratica, se considerassimo 1000mg di calcio (quantità adeguata) ed esprimessimo i g CO2 equiv/ 1000mg di calcio, la quantità di CO2 per assicurare all’organismo tale quantità di calcio solo da acqua e fonti vegetali potrebbe risultare anche più alta che non da fonti animali come il latte e i formaggi.

Diventa quindi prioritario per le ricerche future determinare il punto di equilibrio tra necessità nutrizionali e impatto ambientale (Green House Gas Emissions (GHGE), che comprende CO2, CH4, N2O).

Ovviamente ci sono “molti sforzi in corso” per modificare le pratiche agricole e di allevamento e per ridurre pertanto il costo ambientale dei processi di trasformazione.

Molti produttori Italiani stanno rivolgendo grandi attenzione e risorse per promuovere il benessere animale, ridurre impatto ambientale e gli sprechi nei processi di trasformazione. Importanti progetti sono stati fatti e sono in corso per studiare nuovi imballi riciclabili o da materiale riciclato, per promuovere progetti di economia circolare.

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Promozione del protagonismo aziendale e sociale per la sostenibilità ambientale

Il futuro è di chi agisce …

LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

#BGSOSTENIBILMENTE, EVENTI AND FUTURE, Tecnologia a confronto

ECOMONDO _26/29 Ottobre 2021 _Evento di riferimento per l’innovazione tecnologica e industriale.

ECOMONDO 2021_ Ecomondo è l'evento di riferimento per l'innovazione tecnologica e industriale.

Ecomondo riunisce in un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare:

dall’eco-design e l’efficienza al riuso e la valorizzazione delle materie prime e dell’energia, la movimentazione e il sollevamento, la bonifica e la riqualificazione dei siti contaminati, la bioeconomia e le bioenergie, il ciclo integrato dell’acqua.In contemporanea a Ecomondo si svolge KEY ENERGY, la fiera dedicata all’energia, alle smart cities e alla mobilità sostenibile.

Aiutiamo le aziende a diventare leader mondiali nell’innovazione, favorendo lo sviluppo di un ecosistema imprenditoriale innovativo e sostenibile. Presidiamo tutta la filiera dell’economia circolare, dall’ecodesign ed efficienza al recupero e  valorizzazione di materia prima ed energia, ai trasporti, alle bonifiche e riqualificazione di aree contaminate (anche marine) favorendo il networking internazionale e la crescita delle aziende sui mercati di tutto il mondo.Un format innovativo
Evento di riferimento in Europa  per l’innovazione tecnologica e industriale. Una fiera internazionale con un format innovativo che unisce in un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile.Sosteniamo lo sviluppo delle imprese
Aiutiamo le aziende a diventare leader mondiali nell’innovazione, favorendo lo sviluppo di un ecosistema imprenditoriale innovativo e sostenibile.Favoriamo il networking
Mettiamo in contatto le imprese con i più qualificati buyer nazionali e internazionali e lavoriamo tutto l’anno con una community profilata e con i massimi esperti dell’economia circolare.Cresciamo di anno in anno insieme alle aziende

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*i dati si riferiscono a Ecomondo 2019, ultima edizione in presenza

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Diamo spazio alle nuove priorità normative in campo di ricerca ed innovazione e alla formazione in ambito professionale; in collaborazione con associazioni industriali, ministeri, enti di ricerca, la Commissione Europea, l’OCSE, piattaforme tecnologiche europee e iniziative internazionali.

Progettiamo insieme a te un futuro migliore
Siamo l’unica piattaforma in Europa ad offrire un ampio programma di conferenze, workshop e seminari volti a presentare evidenze e nuovi trend, nazionali ed internazionali, legati all’economia circolare nelle diverse filiere, dall’ edilizia al packaging, dall’elettronica all’automotive.

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Presentiamo ogni anno le nuove priorità normative/regolatorie, di ricerca e formazione sul fronte dell’economia circolare, i nuovi processi, anche 4.0 e prodotti annessi alla sua adozione a livello industriale, nelle città e nei territori.
In particolare, in collaborazione con associazioni industriali, ministeri ed altre istituzioni, enti di ricerca, la Commissione Europea e l’OCSE, vengono esaminate e discusse le principali novità, necessità, criticità ed opportunità nell’ambito del riuso e valorizzazione dei principali rifiuti tecnici e biologici (incluse le acque reflue), le materie prime alternative e l’ecodesign industriale, la bonifica e la riqualificazione delle aree contaminate, anche marine, e la bioeconomia.Presidiamo tutta la filiera dell’economia circolare
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  • Servizi per la gestione e valorizzazione integrata dei rifiuti
  • Tecnologie e macchinari per il trattamento dei rifiuti urbani e industriali
  • Attrezzature e mezzi per la raccolta e trasporto rifiuti
  • Sistemi e contenitori per rifiuti
  • Macchinari e attrezzature per la movimentazione e il sollevamento dei rifiuti
  • Ecodesign e nuovi materiali
  • Servizi di riparazione e ripristino

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Bioeconomia circolare

  • Biobased industry
  • Bioenergie
  • Agrifood & Blue growth

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Bonifica e rischio idrogeologico

  • Bonifiche dei siti contaminati e riqualificazione
  • Rischio idrogeologico e prevenzione dalle calamità

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Acqua

  • Ciclo idrico integrato
  • Monitoraggio e digitalizzazione: acqua, aria, suolo

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EFFICIENZA ENERGETICA, ENERGIE RINNOVABILI, CITTÁ SOSTENIBILEIn contemporanea con Ecomondo si svolge Key Energy, una vetrina internazionale di tecnologie, servizi e soluzioni integrate per favorire ed accelerare il processo di transizione verso un’economia carbon-neutral.
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LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

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Impennata dei costi per energie e materie prime, l’autunno si profila bollente

La transizione energetica, che punti sulle fonti rinnovabili Made in Italy.

L’aumento dei costi dell’energia, degli imballaggi e delle materie prime freneranno l’economia, ripercuotendosi sulle tasche dei consumatori e minacciando la competitività dei settori produttivi. Un blocco alla ripresa, che l’Italia non può permettersi. Questo l’allarme lanciato in questa apertura di Ottobre in merito agli aumenti in atto.

L’Italia sconta un forte deficit energetico:

importiamo il 73,4% dell’energia consumata in Italia, con valori del 93% per il solo gas, con le rinnovabili che arrivano soltanto al 20% del fabbisogno.

L’aumento dei prezzi per i prodotti da origine fossile, insieme alla necessità di affrontare i cambiamenti climatici e contrastare l’inquinamento spingono con forza verso un’indispensabile transizione energetica, che punti sulle fonti rinnovabili Made in Italy.

Occorre, tendere all’autosufficienza, valorizzando il settore agricolo anche nel suo ruolo di produttore di energia verde. In particolare il biometano è una grande opportunità per contribuire alla transizione energetica ed alla decarbonizzazione, diminuendo le importazioni di metano per le aziende agricole e utilizzando la rete gas come vettore di energia rinnovabile.

La crescita dei costi delle materie prime, dal mais alla soia, dall’acciaio ai fertilizzanti, che va dal 20 al 60% è un forte campanello di allarme perché siamo fortemente dipendenti dall’estero.

Il rischio concreto –  è quello di una forte impennata dei prezzi alla fonte e al consumo già a partire dall’autunno e si deve agire velocemente con politiche a salvaguardia della competitività.

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#BGSOSTENIBILMENTE, EVENTI AND FUTURE

YOUTH 4CLIMATE Milano 28-30 Settembre

Sviluppo sostenibile e tecnologia

Youth4Climate, l’evento organizzato dall’Italia nell’ambito dei lavori della Pre-Cop di Milano in preparazione alla Cop26 in programma a Glasgow per Novembre, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, il Premier Mario Draghi e le giovani attiviste Greta Thunberg e Vanessa Nakate.

Quasi 400 giovani provenienti da 197 Paesi membri dell’UNFCCC (la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) si sono dati appuntamento dal 28 al 30 settembre, a Milano, con l’obiettivo di elaborare un documento con proposte concrete sui temi più urgenti riguardanti la crisi climatica, in vista delle negoziazioni della Pre-Cop e dell’incontro cruciale di Glasgow. Ogni Stato era rappresentato da due ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni, selezionati dall’Ufficio della Youth Envoy del Segretariato Generale delle Nazioni Unite.

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LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

Qual è il ruolo dell’Italia in ambito internazionale?

youth 4 climate

l’Italia deve avere un ruolo da leader in questo processo e in preparazione della Cop26 di Glasgow. Non solo perché è uno dei paesi dell’area “ricca” del mondo ma anche perché è incluso tra gli Stati che hanno un’economia forte e sono più aperti al dialogo e alla coesione. Il nostro Paese vorrà e dovrà assumere un ruolo di rilievo anche soltanto per aver ideato questa manifestazione e aver espresso la volontà di dare voce ai giovani e averli messi in comunicazione con gli esperti. Questo è già un sintomo che siamo sulla buona strada per cambiare le cose.

Tra le iniziative riportato nel documento, qual è la proposta più importante e significativa…

Sicuramente quella che ha fatto più scalpore è stata quella di abolire le emissioni dovute a utilizzo di combustibili fossili entro il 2030. La richiesta è stata avanzata da diversi gruppi, originari di diverse parti del mondo. Inizialmente doveva essere un’idea di un solo gruppo di lavoro, ma è stata subito condivisa da tutti gli altri. Sembra un obiettivo veramente molto ambizioso, ma il fatto che sia stato proposto e sostenuto da tutti i partecipanti significa che in tanti ci credono, che è un tema molto sentito e che deve essere considerato come una priorità.

Viviamo in una società democratica e la politica deve iniziare a interessarsi, interpretare e comprendere i dati della scienza. Solo così possiamo avere un cambiamento radicale. Le manifestazioni sono compiute da persone che si aggregano anche grazie alle nuove tecnologie e ormai siamo in un mondo interconnesso dove basta veramente poco per riunirci. Noi stessi, anche i più giovani, sentiamo sulla nostra pelle gli effetti del cambiamento climatico… per esempio nel mio paese non si è mai visto un ottobre così caldo da stare a maniche corte! Tutti ora sono molto più motivati a farsi sentire, che poi è la cosa importante. In Europa ora ci sono proposte di legge che cercano di cambiare lo stato delle cose, per esempio si sta iniziando a voler ridurre drasticamente l’uso della plastica. La politica sta facendo tanti passi avanti per questo, perché ci sono state persone che hanno avuto il coraggio di dire “No” e di far sentire la propria voce per ribadire che il mondo è anche nostro.(G.T)

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Gli obiettivi della strategia “Farm to Fork”

L'obiettivo della strategia Farm to Fork è ridurre queste cifre, garantendo che il sistema alimentare abbia un impatto neutro o positivo sull'ambiente senza sacrificare la sua resilienza, produttività o sicurezza.

La strategia Farm to Fork affronta quattro aree chiave della gestione della catena di approvvigionamento nell’industria alimentare: produzione, pratiche, consumo e rifiuti. All’interno di questo, presenta idee su come dovremo lavorare insieme per ottenere una migliore gestione dei quattro argomenti chiave, ad esempio come le diete future dovranno cambiare e come l’etichettatura obbligatoria potrebbe diventare la norma in cui le informazioni nutrizionali sulla parte anteriore della confezione oltre all’indicazione dell’origine.

Una sfida, forse la più urgente, è garantire che la transizione sia equa e non lasci indietro nessuno. Con il 65% degli adulti che lavorano a basso reddito in tutto il mondo che fanno affidamento sull’agricoltura per fare soldi (5) e con i raccolti già minacciati dal cambiamento climatico, la strategia cerca un equilibrio per garantire un sistema alimentare che preservi posti di lavoro, mezzi di sussistenza e tradizioni lungo la via.

La strategia si è prefissata di rendere il cibo più sostenibile e sano anche il più conveniente. Si sforza di fare della sostenibilità e delle emissioni zero un “marchio di fabbrica” ​​per le imprese e una scelta obbligata per i consumatori.

Saranno premiati agricoltori, pescatori, imprenditori e altri attori della filiera alimentare che si impegnano attivamente nel processo di transizione. Ad esempio, le pratiche agricole che rimuovono la CO2 dall’atmosfera saranno premiate tramite la politica agricola comune (PAC) (6) o altre iniziative simili. Attraverso la PAC, gli agricoltori riceveranno sussidi per la protezione della terra, dell’acqua, dell’aria, delle piante e della fauna selvatica, nonché per affrontare il cambiamento climatico.

Nel 2022 sarà inoltre attuata una nuova legislazione sul biologico (7) che mira a facilitare la transizione degli agricoltori convenzionali verso l’agricoltura rigenerativa. Questo spera di vedere i prodotti biologici diventare più facilmente disponibili, il tutto riducendo l’uso di pesticidi nocivi, riducendo le emissioni dall’agricoltura, diminuendo i tassi di erosione del suolo e aumentando la biodiversità.

L’agricoltura rigenerativa cerca anche di aumentare la materia organica nel suolo, il che lo rende maggiormente in grado di assorbire il carbonio dall’atmosfera, il che significa che ha il potenziale per ridurre il cambiamento climatico invece di contribuirvi. In effetti, lo scienziato del suolo e vincitore del World Food Prize 2020, il dottor Rattan Lal, afferma che aumentare il contenuto di carbonio del suolo mondiale di appena il 2% riporterebbe completamente i gas a effetto serra nell’atmosfera a livelli di sicurezza.

Il problema ambientale va dunque affrontato avendo una visione internazionale, senza limitarsi alla sola Unione europea. Poiché questa condizione è difficile da realizzare, si dovrebbe agire su altri fronti. Fra questi si elencano il progresso tecnologico, funzionale al miglioramento della sostenibilità delle produzioni agroalimentari. Al contempo sarebbero necessarie politiche commerciali che scongiurino il pericolo di uno spostamento della produzione dalla Ue ai Paesi terzi. Indispensabile infine una differente politica di utilizzazione del suolo, accompagnata dalla introduzione in campo agricolo delle “quote carbonio”, alla stregua di quanto già fatto in altri settori. Rubando la battuta a un grande del ciclismo eroico del secolo scorso, si potrebbe dire “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”.

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LA NUOVE PROPOSTA BG SOCIAL 20_21

“Il modo in cui possiamo contribuire a combattere il cambiamento climatico è evitare la perdita e lo spreco di cibo, rendere il sistema alimentare più circolare e promuovere un cambiamento nella dieta”.