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EVENTI AND FUTURE

#BGSOSTENIBILMENTE, EVENTI AND FUTURE, Tecnologia a confronto

Raggiungere alcuni degli obiettivi della Agenda 2030 … per lo sviluppo sostenibile.

Tra il 25 e il 27 settembre si è tenuto il Vertice delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, iniziato con l’intervento di Papa Francesco e atteso da oltre centocinquanta leader mondiali. In quest’occasione l’Assemblea Generale ha adottato l’agenda “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”. La nuova agenda è composta da 17 […]

Di cosa parliamo quando diciamo Agenda 2030: ecco lo sviluppo sostenibile che vogliamo

L’Agenda 2030 mira , tra gli obiettivi, a garantire il benessere di tutte le persone, lo sviluppo economico, la protezione dell’ambiente, affrontando aspetti come la pace, lo Stato di diritto e il buongoverno, essenziali per la promozione dello sviluppo sostenibile.

Rigenerazione equo sostenibile dei territori, mobilità e coesione territoriale, transizione energetica, qualità della vita, economia circolare sono le cinque macroaree in cui si sviluppano le sue linee programmatiche.

Tra i 17 obiettivi stabiliti sono importanti quelli relativi a povertà, istruzione, uguaglianza di genere, tutela dell‘ambiente, modelli di consumo, produzione sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici.

L’Agenda 2030 è stata redatta da un gruppo multidisciplinare di esperti indipendenti ingaggiati dall’Onu e approvata dai paesi membri tra il 25 e il 27 settembre 2015.

«Quest’Agenda è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità» che orienta l’umanità verso uno sviluppo sostenibile attraverso 17 obiettivi. L’impegno maggiore è richiesto ai governi e alle organizzazioni internazionali, ma ogni essere umano sulla Terra può essere parte della soluzione.

L’obiettivo principale dell’Agenda ONU 2030 è quello di promuovere uno sviluppo sostenibile. Si tratta, infatti, di un vero e proprio programma d’azione sottoscritto dai 193 paesi membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

L’Agenda 2030, è un programma d’azione basato su 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile concordati da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite (ONU) nel 2015 per il miglioramento del sistema globale.

È stato adottato un documento finale nel Summit delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile del settembre 2015 che ha avuto luogo a New York, negli Usa. Il 25 settembre 2015, i 193 stati dell’Assemblea Generale dell’ONU hanno adottato l’Agenda 2030 intitolata Trasformare il nostro mondo.

Quali obiettivi dell Agenda 2030 sono stati raggiunti in Italia?

un impegno verso il futuro...

Per quanto concerne l’andamento dell’Italia nell’arco temporale che va dal 2010 al 2020: – l’Italia migliora in cinque Obiettivi (o Goal): salute (Goal 3), uguaglianza di genere (Goal 5), sistema energetico (Goal 7), innovazione (Goal 9) e lotta al cambiamento climatico (Goal 13).
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Gli agricoltori scontenti sono scesi in piazza in tutta l’Unione europea.

Ma quanto è importante il settore agricolo per l'economia del blocco?

L'analisi di Euronews

Da settimane gli agricoltori europei denunciano la crisi del costo della vita, le tasse sul carburante, la regolamentazione ambientale, la burocrazia onerosa, la concorrenza sleale e gli accordi di libero scambio.

Il movimento apparentemente coordinato, che ha già raggiunto Paesi come Germania, Francia, Italia e Spagna, ha colto di sorpresa Bruxelles e ha messo il Green deal sotto forte pressione politica a pochi mesi dalle prossime elezioni del Parlamento europeo.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la mente del Green deal, ha reagito elogiando pubblicamente gli agricoltori, lodandone la forza d’animo, la dedizione e il contributo economico e promettendo di prestare maggiore attenzione alle loro preoccupazioni.

Gli agricoltori “lavorano duramente ogni giorno, per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, credo che dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto”, ha detto la presidente della Commissione all’inizio del mese, annunciando il ritiro di una controversa legge sui pesticidi.

“Le questioni si sono aggravate negli ultimi anni. I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro di agricoltori”, ha aggiunto.

Ecco cosa c’è da sapere sull’agricoltura nell’Unione.

Viviamo in una società democratica e la politica deve iniziare a interessarsi, interpretare e comprendere i dati della scienza. Solo così possiamo avere un cambiamento radicale. Le manifestazioni sono compiute da persone che si aggregano anche grazie alle nuove tecnologie e ormai siamo in un mondo interconnesso dove basta veramente poco per riunirci. Noi stessi, anche i più giovani, sentiamo sulla nostra pelle gli effetti del cambiamento climatico… per esempio nel mio paese non si è mai visto un ottobre così caldo da stare a maniche corte! Tutti ora sono molto più motivati a farsi sentire, che poi è la cosa importante. In Europa ora ci sono proposte di legge che cercano di cambiare lo stato delle cose, per esempio si sta iniziando a voler ridurre drasticamente l’uso della plastica. La politica sta facendo tanti passi avanti per questo, perché ci sono state persone che hanno avuto il coraggio di dire “No” e di far sentire la propria voce per ribadire che il mondo è anche nostro.(G.T)

Un settore piccolo ma vitale

L’agricoltura è uno dei mezzi di produzione più antichi del mondo e risale a dodicimila anni fa, quando le civiltà preistoriche passarono dalla caccia nomade all’agricoltura in insediamenti permanenti. Nei millenni successivi, l’agricoltura è stata una delle principali forze del progresso e ha contribuito allo sviluppo di molte delle città europee che conosciamo oggi.

Con l’avvento della Rivoluzione industriale, però, l’agricoltura ha cominciato a perdere gradualmente importanza, mentre i Paesi si sono spostati pesantemente verso l’industria manifatturiera e, successivamente, verso i servizi.

Oggi il settore rappresenta una quota minima dell’economia dell’Ue: secondo Eurostat, nel 2022 l’agricoltura ha contribuito al prodotto interno lordo (Pil) del blocco per 215,5 miliardi di euro. In termini relativi, ciò significa l’1,4 per cento del Pil totale, una percentuale che è rimasta stabile negli ultimi 20 anni.

Vendendo sul mercato, il settore ha ricavato più di 537 miliardi di euro nel 2022, di cui 287,9 miliardi di euro provenienti da colture come cereali, ortaggi, frutta, vino e patate e 206 miliardi di euro da latte, suini, bovini, pollame e uova.

La Francia è stata il maggior venditore di quell’anno con 97,1 miliardi di euro, seguita da Germania (76,2 miliardi), Italia (71,5 miliardi), Spagna (63 miliardi) e Polonia (39,5 miliardi).

costi di produzione hanno raggiunto i 316,7 miliardi di euro nel 2022, con un aumento di quasi il 22 per centorispetto all’anno precedente. L’impennata è stata determinata principalmente dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha fatto schizzare i prezzi dell’energia e dei fertilizzanti a livelli record.

Agricoltura industrializzata

Si stima che 8,6 milioni di persone lavorino nel settore agricolo, pari al 4,2 per cento dell’occupazione dell’Ue. La Romania (1,76 milioni) e la Polonia (1,46 milioni) sono di gran lunga i maggiori datori di lavoro. Tuttavia, questi numeri non forniscono un quadro completo perché la raccolta è un’attività stagionale che impiega molte persone con contratti temporanei e a tempo parziale. Tenendo conto di queste particolarità, Eurostat stima che la reale forza lavoro sia di 17 milioni di persone, più del doppio del dato principale.

#BGSOSTENIBILMENTE, Agroalimentare Italiano, cibus, EVENTI AND FUTURE

Parma_Cibus 2024

Cibus La vetrina dei territori e delle certificazioni d'origine.

“ Welcome to fooddland”. L’edizione 2024

La vetrina dei territori e delle certificazioni d’origine.

“ Welcome to foodland”.

L’edizione 2024

OPPORTUNITA’

NUOVI FOCUS TEMATICI

BUYER PROGRAM E INTERNAZIONALIZZAZIONE.

Organizzato ogni due anni nell’icona location di Parma, CIBUS porta in fiera il bon VIVRE italiano attraverso la sua capacità di rappresentare territori, filiere e manifatture food del nostro Bel paese.

Su questi pilastri si basa un salone professionale dedicato all’alimentazione unico nel suo genere e oggi affermato nel settore quale

  • piattaforma globale di promozione delle filiere food made in italy
  • riferimento per la GDO internazionale ma capace di integrare percorsi l’Ho.Re.Ca

Cibus 2024 ospiterà un convegno per presentare le ” best practices ” di prodotti certificati italiani ed internazionali che contribuiscono ad un’alfabetizzazione del gusto nei territori e che costituiscono un importante traino per l’export e i consumi nella GDO. All’attività convegnistica si accompagnerà un’area espositiva volta alla valorizzazione di prodotti certificati internazionali, interrogandosi sulla possibilità di individuare disciplinari e caratteristiche minime comuni per le certificazioni d’origine.

In questi lunghi mesi di emergenza sanitaria l’industria alimentare italiana ha dimostrato di avere un peso decisivo per l’economia italiana, rappresentando la prima filiera economica del Paese e generando il più alto valore aggiunto. Questa posizione di primato nell’economia italiana è fortemente trainata dal ruolo dell’export dei prodotti food Made in Italy.

A Cibus 2024 sono attese circa quattromila aziende espositrici italiane, e saranno presenti tutti gli attori della filiera agroalimentare …

EVENTI AND FUTURE

Delizie della Natura: Shop online di prodotti gourmet

La vendita di prodotti tipici online è la nuova frontiera del reparto enogastronomico regionale, ed eccellenze territoriali tipiche e gustose rappresentano una concreta realtà nello sfruttamento dei nuovi strumenti di comunicazione digitale per portare ovunque le prelibatezze della cucina Calabrese. Per la vendita online non poteva naturalmente mancare il pecorino stagionato, la Mozzarella fior di latte, Bocconcini di mozzarella, la Burrata, Zizzona con latte di bufala, Figliata, la stracciatella, Provola, Provola affumicata, la scamorza, il caciocavallo (anche nella versione affumicata) la ricotta di pecora … e un infinità di delizie tipiche protagoniste della tavola calabrese grazie alla loro lavorazione dop, un marchio che identifica una lavorazione artigianale unica e riconoscibile, in grado di rivaleggiare qualsiasi realtà industriale. La mozzarella resta fresca e godibile anche attraverso la vendita prodotti tipici on line, grazie alla celerità e alla rete capillare di distribuzione attraverso cui Delizie della Natura opera sul territorio.

In una terra vocata alla pastorizia, rivestono un ruolo importanti i formaggi e i latticini. Uno dei più rinomati è il caciocavallo silano DOP, realizzato con latte vaccino. In Calabria, il caciocavallo è quasi una “istituzione” e diventa ingrediente di tantissime ricette, dai condimenti per la pasta alla parmigiana di melanzane. Uno dei formaggi calabresi più buoni, anche se forse meno famoso, è il pecorino del Pollino, mentre una specialità della Sila è il butirro, una sorta di caciocavallo che però racchiude un cremoso ripieno di burro: è un formaggio molto antico, la cui tradizione nasce dalla necessità di conservare il burro quando ancora non esistevano possibilità di refrigerazione.